Museo della Ceramica della Tuscia
Palazzo Brugiotti | Via Cavour 67
orari da venerdì a domenica
10-13/15-18
Indirizzo: Via Cola di Rienzo, 24
Casperia
Telefono: 07651897153
E-Mail: hello@stefaniapochesci.com
Facebook: https://www.facebook.com/stefaniapochesci.slowliving
Sito Web: www.stefaniapochesci.com
Laureata all’Accademia di Moda e Costume di Roma in grafica con 110 cum laude, un passato da graphic e motion designer per la tv, la passione per il design di tessuti, uno studio nella campagna sabina immersa nella natura e uno showroom in un borgo medievale.
Stefania Pochesci crede nel potere dei sogni e che, a partire dalle piccole azioni, si possano cambiare le cose in meglio. E’ convinta che la rivoluzione possa iniziare anche a partire dagli armadi.
Casperia è il borgo in cui si trova il suo showroom, un piccolo gioiello a pochi chilometri da Roma, un luogo senza tempo dove la tradizione sartoriale si rispecchia nella lavorazione attenta del laboratorio che realizza i capi.
Il territorio diventa importante quanto il processo di produzione e l’etica alla base del progetto: creare collezioni Slow Fashion di alta manifattura e design a partire da tessuti di origine vegetale, resi unici da design personalizzati, ecosostenibili, cruelty free e Made in Italy.
I tessuti sono di origine vegetale, la stampa certificata. La produzione è responsabile, la qualità alta, la cura infinita.
Il packaging è ridotto al minimo, poiché Stefania ritiene che la vera esperienza sia il prodotto. Ha infatti scelto una busta compostabile stampata con inchiostri certificati e anch’essi compostabili. Con il packaging delle scatole di cartone, quando necessarie, sostiene il progetto di riforestazione con il progetto “Pianta un albero”, che assicura sempre di piantare più alberi di quelli utilizzati per realizzare gli imballaggi.
I laboratori sartoriali sono tutti in prossimità di Casperia.
Quest’anno ho scelto di raccontare, attraverso il mio abito, un’idea di moda che nasce dall’imperfezione, dalla natura e dalla trasparenza.
Ho acquistato diverse sete deadstock, frammenti dimenticati delle filiere tessili dell’alta moda, e le ho ricomposte in un unico tessuto vivo e cangiante.
Sopra queste trame ho lasciato che la natura scrivesse la sua impronta attraverso l’ecoprint: un dialogo silenzioso con le foglie e con il tempo. È un processo lento, che non ammette fretta, come la natura che lo ispira. Ogni stampa nasce dal contatto diretto tra fibre e elementi naturali: foglie selvatiche, fiori e cortecce raccolti con cura, posati sul tessuto come su una pagina bianca. Poi il calore e l’acqua intrecciano pigmenti e forme, restituendo trame irripetibili.
Ogni abito è unico, perché nessuna foglia è uguale a un’altra e nessuna stagione regala le stesse sfumature. È un incontro tra chi crea, la natura e il tempo, in perfetto equilibrio.
In un momento storico in cui la moda vive una crisi economica, etica e identitaria, ritengo che l’artigianato rappresenti una via concreta di rinascita: un artigianato che non nasconde, ma rivela, fatto di processi trasparenti, materiali rispettosi dell’ambiente e gesti lenti, consapevoli.
Questo abito è anche un tributo ai piccoli centri storici, come Casperia, dove il sapere artigiano continua a vivere e a rigenerarsi. In questi luoghi il tempo rallenta, consentendo alle competenze manuali di radicarsi e di trasformarsi in valore economico, culturale e sociale.
Il mio lavoro vuole essere un atto di resistenza e, al tempo stesso, di speranza: dimostrare che è possibile generare bellezza senza compromessi, rimanendo fedeli a etica e sostenibilità.
Con questo abito affermo con forza la mia visione: “Artigianato che salva la moda”