Museo della Ceramica della Tuscia
Palazzo Brugiotti | Via Cavour 67
orari da venerdì a domenica
10-13/15-18
Indirizzo: Via San Pellegrino, 12
Viterbo
Telefono: 328 8771171
E-Mail: cinzia.chiulli62@gmail.com
Facebook: https://www.facebook.com/CinziaChiulliPercorsiArtistici
Sito Web: https://www.cinziachiullipercorsiartistici.it/
Vetro, ceramica, pietra ed affini
Dopo aver conseguito la maturità artistica, Cinzia Chiulli ha frequentato la Facoltà di Architettura a Roma La Sapienza e lavorato come progettista d’interni.
Ha partecipato a numerosi corsi, i più coinvolgenti sono stati quelli di tornitura e pittura a Ndola (Zambia) e di decorazione e pittura presso l’Accademia del Superfluo a Roma. Tra le fondatrici già di Artistica, ha all’attivo docenze e scambi culturali con istituti nazionali e internazionali.
È esperta in restauro ceramico e archeologico e studiosa della ceramica antica e dei simbolismi.
I miei studi artistici iniziano all’età di 14 anni, dal Liceo Artistico, proseguendo con gli studi di Architettura alla ‘Sapienza’ e con corsi di restauro del legno, di doratura, di affresco e decoro parietale all’Accademia del Superfluo di Roma e all’estero.
E’ stato l’approccio sperimentato in Africa a farmi comprendere l’importanza di concentrarmi, dopo tanti anni di studio, sulla manualità. Fondamentale la frequentazione di storiche botteghe artigiane, a completare questo percorso di formazione.
L’iscrizione nell’Albo delle Imprese Artigiane risale al 1999.
La mia attività sarà sempre tesa al coinvolgimento di figure ed entità pronte a percepire e a condividere un modo innovativo di trasmettere cultura.
Oggi posso dire che il mio amore per il territorio è fortemente corrisposto: si è formata spontaneamente una rete di artisti, storici e docenti con i quali la collaborazione è continua.
MURA DEFENSIVE DI TERRITORI INTERIORI
Una “piramide umana”, che prende la forma dei facchini di Santa Rosa , realizzata da mattoni che entrano e fuoriescono dalla loro silhoutte.
Il loro corpo diviene “forza” pronta a racchiudere e al contempo sostenere la divinità. Ogni essere umano acquista un significato globale e rivela i legami con tutti gli altri,
così come ogni singolo mattone che, unito agli altri, costruisce le mura della città, pronto a proteggerle e difenderle.
I mattoni che la compongono indicano che si tratta anche di una costruzione vivente dotata di enorme sensibilità; è la visione di una grande società umana costruita sulla
fede e sulla spiritualità, e in una visione più “piccola” il corpo individuale di ciascuno di noi che si aggrega a quello degli altri. Come avviene durante il “trasporto”, ogni
emozione si unisce a quella degli “spettatori” dando forma allo “spettacolo” della celebrazione umana, dove ogni battito si unisce a quello degli altri. Non siamo più un territorio interiore che appartiene solo a noi ma una forza indomabile che improvvisamente dall’interno all’esterno e dall’alto verso il basso fa esplodere l’energia dell’unione, un corpo umano nella piena ricezione dell’altro e il “mattone” diventa trasformazione e ricostruzione.
La bellezza di un “edificio” si manifesta quando vengono a crollare le impalcature che hanno permesso di costruire, ma quando “l’impalcatura” è lo stesso essere umano
che da materia, diventa un tempio umano, inteso come unità divina esplosa in tanti frammenti, vede Santa Rosa, depositaria di un tesoro spirituale, riuscire ogni anno ad
unire tutti i frammenti a ricostruire l’unità nella speranza dell’amore.