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"De Natura"

Museo della Ceramica della Tuscia
Palazzo Brugiotti | Via Cavour 67

orari da giovedì a domenica e il 1° maggio
10-13/15,30-18,30

Glauco Cambi

Contatti

Indirizzo: Via Plauto 10 a

Roma

Telefono: 339 8667742

E-Mail: info@glaucocambi.it

Sito Web: www.glaucocambi.it

Metalli pregiati, pietre preziose, pietre dure e lavorazioni affini

Chi è

“Un instancabile homo faber col cervello nelle mani”, così si definisce Glauco Cambi, classe 1968, scultore orafo titolare del laboratorio di oreficeria e scultura Sezione Aurea di Glauco Cambi sas.

Con oltre 30 anni di esperienza come orafo, scultore e artigiano, Glauco si dedica principalmente alla realizzazione di gioielli, sculture artigianali.

Un lavoro di continua ricerca formale e di sperimentazione incessante per spostare continuamente un po’ oltre materiali e tecniche della tradizione orafa e dare al design il ruolo che gli spetta: bellezza che comunica.

 

 

La Storia

Dopo essersi diplomato al Liceo Artistico (1988), Glauco Cambi ha frequentato un corso di formazione in Oreficeria della Regione Lazio, dove ha approfondito le tecniche di fusione a cera persa e di lavorazione dei metalli. Successivamente, ha seguito un corso professionale in progettazione CAD “Rinoceros 4”.

Il suo lavoro di ricerca non si è mai fermato.

Numerose, a partire dal 1994, le partecipazioni a prestigiosi concorsi internazionali di settore, dove ha ottenuto significativi riconoscimenti, e a mostre, sia in Italia che all’estero. Ha altresì maturato importanti collaborazioni.

Alcune delle opere di Glauco Cambi sono in esposizione permanente presso la Galleria Soulat a Tour, in Francia.

Le Opere

 I Fiori del mare_Scultura luminosa

Lattine di tonno e barattoli di pomodoro: oggetti d’uso comune dalle insospettabili potenzialità.

Questo il punto di partenza che ha portato alla realizzazione della scultura luminosa.

Assecondando la natura del materiale di cui sono fatte (il ferro), le lattine sono state rese irriconoscibili grazie a un attento lavoro di sbalzo, cesello, traforo a microfiamma e uso del martello, che ha portato come risultato ad una rivisitazione del tema dei fiori.

La base della lampada è stata ottenuta comprimendo con una pressa idraulica un grande barattolo di pomodoro a formare piegature simili a quelle di un panneggio.

Gli steli di raccordo tra questi due elementi, sono stati creati sviluppando la superficie cilindrica di un barattolo di pomodoro e dandole poi la forma di tubolari a sezione circolare: dentro queste cavità corrono i fili elettrici che alimentano le fonti luminose.

Led inseriti all’interno dei “boccioli” illuminano l’opera. I dischi di vetro colorato che diffondono la luce sono stati realizzati con vetri di bottiglia rifusi per tenere fede al tema del concorso in tutte le parti di cui la scultura è composta.

I dischi vitrei con le loro molteplici sfumature sono stati eseguiti da Margherita Giovagnoli del laboratorio di modellazione e decorazione ceramica e vetro “Idearte”.

I vetri illuminati dall’interno, insieme ai vari tipi di trafori che caratterizzano la lampada-scultura alle estremità, proiettano sulle superfici colpite dalla luce interessanti giochi di colori, luci ed ombre frastagliate.

La superficie della scultura luminosa non ha subito nessun tipo di trattamento aggiuntivo con vernici o prodotti coprenti all’infuori dell’ossidazione fatta a fiamma e del successivo trattamento a cera (funzionale alla lucidatura del pezzo e a fissarne lo stato di ossidazione ottenuto).

Ecco le immagini di alcune fasi della lavorazione