Mai come in questo momento desideriamo stringerci attorno a simboli di distensione e nonviolenza.

L’opera presentata in concorso rappresenta uno strumento bellico riconvertito a usi pacifici: dalla bocca del cannone in legno non escono proiettili, ma luce e note musicali. Due potenti antidoti contro l’oscurità che ci avvolge.

Come nella migliore tradizione di FuturLegno, l’estetica non è fine a sé stessa, ma completa e sottolinea con dolcezza la dimensione pratica dell’oggetto. È infatti possibile sfruttare l’alloggiamento ricavato nella parte superiore per appoggiare lo smartphone e amplificarne le emissioni sonore. Ecco l’arma che sogniamo. Non uccide, ma immerge l’ascoltatore in un oceano di tranquillità e lo mette in comunicazione col linguaggio universale della musica.

Tutti i pezzi che compongono l’opera sono stati sagomati e traforati al laser. Sul dettaglio in plexiglass è stata operata un’incisione. L’essenza scelta è la betulla, legno chiaro ravvivato da gradevoli venature.